giovedì 12 agosto 2010

"Adesso poi loro dicono che sono pazzo"

E’ da ieri che non faccio altro che pensare alle cose che mi danno il senso del ridicolo. Trovo ridicolo ad esempio che undici miliardari che corrono dietro a un pallone da professionisti facciano figure da cioccolatai in mondo-visione. Trovo ridicolo preoccuparsi per loro. Dire, correre dietro a un pallone da professionisti. Cioccolato per favore.

Trovo ridicola la barista brasiliana bionda del finto pub inglese di ieri sera che se la tirava che nemmeno Gisele Bundchen. Ridicolo non averci provato solo perché lo trovo ridicolo. E’ ridicolo svegliarsi dopo quattro ore di sonno. Trasformare un’uscita di poche ore con amici in un anticipo alcolico del fine settimana. Trovo ridicoli gli orari da rispettare e i postumi che ti tolgono la concentrazione. Chi beve per sentirsi grande o allegro. Chi beve la birra messa da parte per festeggiare. Chi beve.

In generale trovo ridicole molte cose. Le scarpe e il luogo comune per cui le donne vanno matte per queste cose. Esistono anche le borse, per esempio. Mi fa ridere pensare ad una donna che se ne va in giro con una borsa e un paio di scarpe dentro. Trovo ridicolo voltarsi a guardare il culo di una. L’occhio che scivola sulle tette mentre parli. Pensare, magari vuole che le guardi le scarpe. Non dentro la borsa, le scarpe. Ma le scarpe non erano dentro la borsa? Uff. Sono cose inevitabili. Trovo ridicolo dare ragione ad un luogo comune. Anzi quello no, mi infastidisce. Però trovo ridicolo finirci dentro. Un uomo entra in un caffè. Splash. No, io ho sempre detto pluf. C’è una spiegazione scientifica al riguardo che adesso non ricordo. Insomma è ridicolo essere retorici e non saperlo. C’è da fidarsi.

Trovo ridicolo che non ci siano più le mezze stagioni. Trovo ridicola Loretta Goggi che canta Maledetta primavera. E’ ridicolissimo pensare che in realtà ci sono solo mezze stagioni e che Loretta Goggi era un mio sogno erotico da bambino. Anzi se penso a Loretta Goggi. Ah, come vorrei che Loretta suonasse in questo momento alla mia porta. Quanto sei sexy Lory. Scusa il pigiama.

Sono ridicoli gli animalisti, gli ambientalisti, i pacifisti, i comunisti, i fascisti, i qualunquisti, i fanatici religiosi, i borghesi e i massoni. La dietrologia. E’ ridicolo non preoccuparsi della felicità umana. Dire: io non credo nell’amore. E’ ridicolo pensare che ogni volta che qualcuno dice: io non credo nell’amore, da qualche parte un poeta, un musicista, uno scultore o un pittore tirano le cuoia. Sono ridicoli i poeti, i musicisti, gli scultori e i pittori. Non sono gli unici a tirare le cuoia, questo è certo. Esistono anche le fate.

Io non credo nelle fate. SBLAM! Secca. Io non cre… presa di striscio. Do nelle fa… a terra ma respira ancora. Te! Requiescat in pace.

Trovo ridicolo chi un giorno si alza e dice: sono un artista. Trovo ridicola la mancanza di pudore. I reading di poesia. Le mostre fotografiche. Le mostre sull’antico Egitto. Il pubblico. I lettori. Chi medita. Chi trova fastidiose le vuvuzela. Chi si secca. Chi si entusiasma troppo facilmente. Chi cerca di sedare gli animi. Chi cita senza conoscere la fonte. Le tesi universitarie. Le università. La competizione. I rapporti umani. Le antipatie. Le zanzare. Chi si lamenta. Chi si dice disinteressato. I politici e chi si sente estraneo alla politica. Chi fa questioni di principio. Chi domanda ad un giovane, cosa farai da grande? Chi non partecipa. Gli assassini.

Trovo ridicola l’euforia. La paura della morte. L’amore tra genitori e figli dato per scontato. I vecchi lasciati morire di solitudine. L’odio smisurato che abbiamo per la vecchiaia. Trovo ridicola la bellezza. Mi sento ridicolo a dire, quel quadro mi eccita, non quella donna mi eccita. Trovo ridicolo proprio questo. Una persona che mi fa ridere mi entusiasma. Ridere è fare l’amore. Una donna che mi fa ridere mi innamora. Trovo ridicolo chi non ride. Trovo ridicolo il sesso. E’ ridicolo non ridere mentre si fa sesso. Vorrei fare l’amore con la Gioconda. Non posso farci niente. Sono malato di sesso ridicolo. È sesso artistico il mio. Arte sexy, come i calendari.

E’ veramente ridicolo che mi sia dovuto alzare per andare in bagno. Trovo ridicolo il corpo umano. Diamine se dio è l’artista che credo non può certamente averlo fatto lui questo corpo qui. O forse sì. Insomma, regna il caos. Se l’avesse progettato un essere umano il corpo ci avrebbe messo sicuramente due piccoli reattori sotto le ascelle. Un poggia bibite sul petto. E magari anche un sistema di refrigerazione. Se lo avesse progettato Will Carrier il nostro corpo oggi ce ne sbatteremmo delle mezze stagioni. Credo che dio abbia proprio sense of humor. E’ ridicolo immaginarlo, ma è così. Dio è ridicolo. Se è fatto come noi, soprattutto. Ve lo immaginate dio seduto al cesso? Io sì.

Trovo ridicolo pensare. Le religioni anche. Molti credono che la differenza tra religione e filosofia sia la dogmatica. Invece è una cosa ridicola. La religione è il pensiero della morte. La morte non esiste nella mente umana. E’ estranea. E’ ridicola. Provateci. Ogni pensiero mortifero è indubbiamente legato alla religione. Tutti i filosofi che sono giunti all’estrema conclusione della morte li inviterei ad andare su www.graziearcazzo.com. Siete ridicoli ragazzi. Sul serio.

Trovo ridicolo pensare Kant seduto sotto una pensilina ad aspettare l’autobus vicino all’uomo comune. Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me. Ci pisciano in testa Manué. Ci pisciano e dicono che piove. Centilitri di universo.

Trovo ridicoli i miti. Battisti, De André, Che Guevara, Einstein, Dalì, Mozart, Pelé, Mussolini, Nietzsche, Dostoevskij, Leonardo da Vinci. Chi non ama Vasco perché lo considera un drogato. Chi si mette a ridere quando dico che Vasco è ermetico, è minimalista, è Ungaretti dentro Carver dentro Miller dentro un rutto che esce dal naso. E’ un millepiedi umano. E’ ridicola la gente che odia. E’ ridicolo pensare che solo Fabrizio De André e Dori Ghezzi sono andati a trovare Vasco Rossi in carcere. Dori Ghezzi cantava cover di Michael Jackson. È ridicolo chi non vive al tempo dei propri miti.

Trovo ridicolo chi mi parla di genio. Athanasius Kircher, George Best, Buster Keaton, Anacreonte, Valentine de Saint-Point, Piero Ciampi, Sherwood Anderson, Jim Thompson, Ettore Majorana, Filostrato di Lemno, Marilyn Monroe, erano geni. Marlon Brando era un genio. Gabriele Falloppio e Shingeru Miyamoto che per fortuna è ancora vivo. Mamma mia! Nick Drake.

Solo una cosa non trovo ridicola: la paura del ridicolo. Un uomo che ha paura del ridicolo è un uomo. Che sia uomo o donna non importa. Sono bisticci della lingua. Chi guarda al particolare non ha paura del ridicolo. Non ne comprende il senso. Nel grosso baraccone della vita quotidiana il dettaglio è l’universo. La ruga che non si vuole che sia ruga, il capello che non deve essere fuori posto, la parola che le riassume tutte. L’io inizia e finisce dove dico io. Il mio rossetto, la mia cravatta, il mio modo di essere un pagliaccio con la risposta pronta. Ti trovi assorbito nella normalità. L’eccezione che non conferma la regola perché la nega. Esiste. Tutti sanno che c’è stata, ma si nega. La regola è l’eccezione, l’eccezione è la regola. Il ridicolo non ha più ragione di esistere perché non ci sono distinzioni. Chi ha paura del ridicolo ha l’incubo di passare dalla croce di legno. Quella della marionetta di cui è il burattinaio.

Tutto questo è ridicolo.

(bob)

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