lunedì 5 luglio 2010

Siediti qui e registriamo questi pezzi


C’è solo una cosa che mi infastidisce più di una bottiglia di Ballantines vuota. Una bottiglia di Chivas nuova che non posso aprire. Non è mia e non posso. Punto.
Semmai potrò scroccare qualche bicchiere più in là, ma non prima. Per il momento resto a secco. Amen.
Sono stanco. Mi si chiudono gli occhi da soli ed ho fatto un errore. Un errore da pivello lo ammetto, ma ormai è fatta. Sono andato a riesumare roba di qualche anno fa. Roba scritta intendo.
Io scrivo da non so quanti anni ormai. Lo faccio per passatempo. Alle volte mi sento Carver, altre volte no. Pazienza. Ma il punto è che non si dovrebbe mai rileggere la roba dei primi tempi. Ti fa sentire peggio.
Da giovane scrivevo poesie bellissime. Piene di verve e immagini. Ci mettevo più tempo e meno cognizione. Era meglio. Al confronto con quelle di oggi mi sembra di non aver concluso nulla. Mi viene in mente quella frase di Benedetto Croce, che non cito: tutti poeti fino ai diciotto, poi solo i deficienti e quelli veri. Ecco, considerando i primi versi mi rendo conto di essere scivolato tra i primi. Romanticamente tragico.
Dice, sta esagerando. Si sminuisce per fare sembrare che è più bravo. Fa il falso modesto. Non è vero.
Credete quel che vi pare, non mi interessa. Piuttosto questa notte non mi va di andare a letto presto. Mi va di sprecarla ancora un po’. Oggi ho fatto il mio dovere. Il minimo sindacale, ma l’ho fatto. Perciò oggi posso rivendicare tutti i diritti che voglio. Il lavoro rende liberi di rivendicare qualcosa. Diamine io lavoro tu non fai niente fatti da parte. E’ questo il senso.
Sarebbe la notte buona per rivendicare l’amore, ma non so. L’amore è qualcosa che ti dà troppi pensieri per una testa sola. E’ un investimento su bolle di sapone. Tu pensi di avere comprato un immobile, ma in realtà non starebbe su nemmeno con diecimila colate di cemento.
Che cosa terribile che ho detto. Ho appena paragonato l’amore ad una transazione. No, scordatevelo. L’amore esiste e non si può comprare. Tutto quello che comprate non esiste, perché non avete fatto nulla per procurarvelo. Sì, ok, lavorare, si torna al discorso di prima, ma non è questo il punto.
Si resta scottati dall’amore. E’ una cosa strana ma succede. Alcuni trovano strano persino essere gentili, o provare compassione per le persone. Perciò credo che ai loro occhi possa sembrare una follia tutto questo attaccamento. Si giustificano pensando che siamo tutti una massa di egoisti e che l’amore non è altro che il gusto del soddisfacimento supremo. Superna figa.
Io non ho mai creduto a queste cose. Sono sciocchezze. La gente che la pensa così non ha vissuto abbastanza per arrivare a tali conclusioni. Credono che siamo tutti pazzi e per controllarci ci assecondano. Siamo stupidi forse, ma non pazzi. Anche essere pazzi è una giustificazione.
Come la mettete mettete il cinico avrà sempre ragione. Se fai qualcosa di completamente disinteressato, come -che so- vendere tutte le cose che possiedi e darle via in beneficienza. Loro, i cinici, diranno che lo hai fatto per metterti in mostra. E se non è per questo, soltanto per dimostrare che sbagliano. In ogni modo per fare piacere a te stesso. In conclusione, il tuo ego è grosso come un pallone pieno d’acqua che ristagna. Cinicamente parlando, si intende.
Per questo oggi non me ne fotte un cazzo e scrivo. Ho voglia di scrivere e lo faccio. Ah, dimenticavo di salutare un nuovo acquisto per il blog, quel Michelangelo che sta scribacchiando già qualcosa. Cosa significa questo? Non lo so, intanto come diciamo noi lo andiamo facendo. E a culo tutto il resto.

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