giovedì 20 gennaio 2011

L'azienda non ti tradirà mai (rapsodie e fatture blu scuro).


Questo pomeriggio arrivo quattro minuti prima del solito.

Il ragionier Bartolini stavolta mette la macchina nove metri più sotto di me. Una sana camminata non gli fa affatto male, giusto per smaltire il quattordicesimo panettone comprato al Carrefour, che di sti tempi dopo Natale te li tirano dietro manco fossero le arance al Carnevale di Ivrea. Scendo dalla macchina, mi giro, tiro un sospiro, e non passano nemmeno due secondi che do' un'occhiata all'Etna, ogni giorno di un colore maledettamente e meravigliosamente diverso.

Oggi è blu.

Robert Johnson è appena sotto la collina. Ha la chitarra in mano e continua a cantare "Crossroads", e di quando una volta aspettò così tanto inginocchiato al crocicchio della strada, che il Diavolo in persona lo convinse a stringere un patto con lui.
Poco davanti a me, scorgo chiaramente la figura di Charlie la rana... Ha un golf verde, le mani in tasca, cammina con la testa bassa rivolta perennemente al cellulare. Si dice che una volta l'abbiano visto senza, e che si sia messo a parlare normalmente, riuscendo a muovere anche il labbro superiore.
Per fortuna, quando lo incrocio, bofonchia qualcosa con la solita parlata : labbra bloccate che nemmeno l'antifurto con le palle, e il minuto di ipnosi non me lo toglie nessuno. Stessa ipnosi che mi fa venire in mente "rapsodia in blu" di Gershwin, ottima per fuggire dal terzo richiamo all'ordine e alla diciannovesima spiegazione riguardo lo storno fatture. Il tema principale di "Fantasia" mi rimbomba a cannone in testa quando do' un'occhiata distratta alle file davanti.
I rosafanti ci sono per davvero. Accanto a quello che si sta strafogando con i tappi delle penne Bic, c'è quello che ti propina frasi copia-incollate da quelle dei baci Perugina, o da qualche link di Facebook, non cambia di una virgola.

Il terzo chakra, quello del plesso solare, dell'ombelico, della milza, del fegato, mi suggerisce che è arrivato il momento di mangiare. In questo periodo sembra essere quello meglio funzionante, visto che gli altri sono relegati sotto i piedi, a fare compagnia al primo, il più becero e cinico di tutti. I bookmakers quotano quattro a uno la possibilità che il quarto, il quinto e il sesto si possano risvegliare in questi mesi. Il settimo ora come ora lasciamo stare che non è cosa, altrimenti la produttività cala e la casa degli Usher potrebbe crollare da un momento all'altro, come diceva il caro Edgar All'unpop.
Qua non piovono rane, solo acqua. La manna dal cielo per molti è il posto fisso dal quale aspettare che l'inverno, dormendogli addosso, non gli spezzi il collo in due, come la cavalletta senza testa che ci ricordava di piaghe evangeliche, pane e sale.

Domani passo a prenderti, così mi racconti di quella storia bellissima, quella sulla memoria a breve termine dei pesci, quella che ora non riesco a ricordarmi.



(Michelangelo)

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